26 Gennaio 2017

Societa’ partecipate: niente limiti ai compensi nei Cda

Le Sezioni Regionali di Controllo della Corte dei Conti, interpellate sul punto degli emolumenti degli amministratori delle Società partecipate, stanno rendendo i primi pareri sulla questione: attualmente, risulta depositata la delibera n. 90/2016 della Sezione Liguria, e la delibera n. 160/2016 della Sezione Marche, che entrambe convengono nel mantenimento di un limite ai compensi, pari all’80% di quanto percepito dagli amministratori nel 2013 (in applicazione dell’articolo 11, comma 7 del Testo unico che stabilisce che, fino all'emanazione del nuovo decreto resta in vigore l’articolo 4, comma 4, secondo periodo, del Dl 95/2012).

La tesi è stata accolta con qualche perplessità, particolarmente da coloro che hanno rammentato che l'articolo 28, comma 1, lettera o) del Testo unico abroga l'articolo 4, comma 4 limitatamente al primo e al terzo periodo, mentre la lettera p) abroga il comma 5, limitatamente al primo periodo e alle parole «e dal terzo» del secondo periodo, rendendo questi due commi del tutto inutilizzabili.

Pur nella indubbia confusione che caratterizza il Testo unico, va detto che, seguendo l’interpretazione letterale della norma, allo stato l'unico limite ai compensi è quello previsto dall'articolo 11, comma 6 ovvero «il limite massimo di euro 240mila annui al lordo dei contributi previdenziali e assistenziali e degli oneri fiscali a carico del beneficiario». (a cura dello Studio Adamo)