25 Gennaio 2017

Riforma delle partecipate: la prova dei decreti correttivi

A seguito della sentenza n. 251/2016 della Corte Costituzionale, che ha bocciato la procedura di approvazione scritta nella delega, sono ora attesi, a breve, i decreti correttivi, mentre prosegue il confronto tra il Ministero e le Autonomie locali, dai quali dovrebbero scaturire provvedimenti su direttori sanitari e anti-assenteismo, ma, soprattutto, sulla riforma delle società partecipate.

Il primo argomento da affrontare sarà senz’altro relativo ai criteri fissati dall’articolo 20 del decreto legislativo 175/2016 per individuare le partecipazioni da abbandonare, ad oggi basato sul fatturato. Altra questione da affrontare è il criterio che taglia le Società dotate di un numero di amministratori superiori a quello dei dipendenti, ritenuto troppo poco flessibile, e contrastante con realtà differenziate che, in alcuni settori di attività, vedono giustificata l’assenza o lo scarno numero di dipendenti.

L’obiettivo è che l’intesa giunga entro il 23.03.2017, scadenza, per le Amministrazioni, per il varo del piano straordinario di razionalizzazione e che si auspica venga prorogata per consentire l’entrata in vigore dei correttivi. (a cura dello Studio Adamo)